Abbiamo mantenuto qualche contatto attraverso gli anni con il lato della
famiglia di mia madre Emma e di mia nonna, i Fulvi. Apparentemente,
la nonna Nardi aveva un fratello, Paolo, che immigro' negli Stati Uniti
tra il 1910 ed il 1920 e, mentre si trovava nella citta' di Dennison, insegno'
a mia madre a leggere e scrivere in Italiano. Paolo in seguito ritorno'
nel paese d'origine, Capitignano, sui monti
Appennini a circa 160 kilometri ad est di Roma e li' mise su' famiglia;
mia madre occasionalmente corrispondeva con loro. Con lo scoppio
della Seconda Guerra Mondiale si persero tutti i contatti...
Quando io e la mia prima moglie Shirley visitammo
l'Europa nel 1966, riuscimmo as organizzare una visita di 3 ore con la
famglia Fulvi nella citta' di Capitignano. Ci incontrammo con Paolo
e la su famiglia che comprendre i due figli: Rolando
e Luigi. Propio in quel giorno, dovevamo
presentarci in tempo per la prenotazione di un campeggio e questo ci causo'
non poca fretta. Nel 1986, Emma e suo marito visitarono l'Europa e passarono
molti giorni a Capitignano per partecipare al matrimonio del figlio Alfredo.
Ecco una foto di noi nel 1966:
Zio Paolo, Luigi con la figlia, Rolando e Ric - su Via Roma, Capitignano, Augosto 1966
A differenza del ramo della famiglia di mia madre, per mio padre, Pasquale
Bompadre, la famiglia e gli eventi recenti sono rimasti un po' un mistero
fino a poco tempo fa. Sapevo che egli era nato vicino alla citta'
di Giulianova, a circa 100 kilometri di distanza
da Capitignano. Io e Shirley scendemmo lungo la costiera Adriatica
da Venezia ed arrivammo a Giulianova in una Domenica prima di mezzogiorno.
Siccome nessuno di noi due parlava Italiano e tutti gli uffici municipali
erano chiusi, visitammo velocemente la citta' e quindici dirigemmo ad Ovest
per la veloce visita a Capitignano, la quale ho descritto poc' anzi.
Durante il viaggio del 1966, Io e Shirley abbiamo cercato di ritrovare
i membri della mia famiglia ma non abbiamo avuto un gra successo.
Pasquale Bompadre, ca. 1927
Nella famiglia Bompadre c'erano 4 figli: 3 femmine e un maschio, essi erano
nati attorno all' inizio del secolo. Il figlio maschio era mio padre
Pasquale. Lui, insieme a due sorelle, immigro' in America stabilendosi
a Dennison nello stato dell' Ohio e noi pensiamo che siano arrivati nel
Nuovo Mondo all' incirca tra il 1920 ed il 1925. La terza sorella Maria,
non lascio ' l' Italia e rimase a Giulianova.
Bompadre Family, ca. 1912 - Pasquale, Elvira (marito Ceasar Trolio, Dennison, OH), madre Guilia (nee Guilietta Trolio), Marie (rimase in Italia, madre di Ada) e Angela (sposata Pasquale Bonaduce, stabilitasi a Dennison)
Come i miei genitori si conoscenttero e' un mistero ma sospettiamo che
la comunita' Italiana di Denison fosse abbastanza piccola e accadde che
Pasquale all' eta' di 23 anni, ed Emma di 17, si incontrarono e si sposarono
nel 1927. La giovane coppia si sposto' ad Akron e Pasquale trovo'
lavoro in una delle fabbriche di gomme. Pochi anni fa, prima che
mia madre si ammalasse, mi racconto' che i primi anni di matrimonio con
Pasquale furono anni felici. Quello che successe negli anni successivi
e' vago ed offuscato e non sara' mai interamente noto.
Pasquale e Emma Bompadre, Ohio, ca. 1928
Apparentemente, Pasquale subi' un trauma alla testa occorso al lavoro e non si ristabili' mai piu' completamente. Cio' non di meno, pochi anni dopo, la coppia si separo' e nostro padre decidette di ritornare in Italia. Mia madre decise di non seguirlo, soprattutto per il fatto che i due bambini erano ancora molto piccoli. In questo periodo l' Italia era sotto le leggi Fasciste di Mussolini, era coinvolta nella guerra di Etiopia ed inoltre stava mandando una legione a combattere nella Guerra Civile Spagnola; a casa in Ohio gli conseguenze della Grande Depressione si facevano sentire ancora forti.
Un giorno sul giornale di Dennison apparve un articolo che riportava la
morte di Pasquale a Giulianova nel Maggio del 1938. Mi ricordo che mia
nonna diceva che Pasquale, come Gesu' Cristo, mori' all' eta' di 33 anni.
Presto, mia madre sposo' John Green ed e' per questo che il nome della
nostra famiglia in Ohio divenne da Bompadre a Green.
Nel corso degli ultimi 5 anni, sono ritornato molte volte nella zona di Dennison-Dover, per visitare mia madre e per vedere familiari ed amici d' infanzia. Ci fu l' occasione, durante il funerale di mio zio a Dennison, nella quale un cugino mi informo' che sua sorella e la sua famiglia avevano visitato Giulianova recentemente e riallacciato i contatti con i parenti della famiglia Bompadre, i quali ci tenevano molto che noi visitassimo l' Italia e li incontrassimo. Finalmente si era aperta una porta nel passato!
Grazie ad Internet, dopo esserci scambiati gli indirizzi email, ci siamo presto messi in contatto. Ricordo che una ragazza, Marie Bompadre, non venne in America -- si sposo' ed ebbe molti figli. Uno dei bambini, Ada, approssimativamente della mia eta', crebbe, si sposo' (diventando Ada Rischiatore) e si stabili' a Giulianova. Ada e' mia prima cugina e venne a conoscenza di me e Gloria -- lei aveva visto delle nostre foto quando era piccola e si era chiesta che cosa ne fosse stato di noi.
Ada ebbe 3 figlie, due delle quali vivono attualmente a Giulianova. Tiziana,
con la quale ho stabilito un contatto e-mail, insegna Italiano all' istituto
tecnico professionale di Giulianova e parla Inglese abbastanza bene di
modo che possiamo comunicare tra di noi. Sono stati gli sforzi, la comprensione
e l' amore di Tiziana che resero possibile questo viaggio, dalla parte
Italiana.
Tiziana, Franca Bonaduce Alleva, prima cugine Ada e Rick - reuniti nella cucina di Ada, Giulianova, Settembre 2003
Ho anche contattato il mio caro primo cugino Luigi Fulvi a Capitignano. La famiglia stava bene e dopo quasi 40 anni di separazione e' stato *** per noi visitarli. Me lo sentivo che sarebbe stato possibile vedere tutti i parenti di famiglia e far si' che il viaggio fosse completo.
Convinsi Chris ad accompagnarmi ed il viaggio comincio'. Senza che io lo sapessi, Chris comincio' a studiare Italiano e, con l' aiuto di un amico che era nato in Italia e parla un' eccellente Italiano, egli contribui' a fare del viaggio un successo. Il suo Italiano era lungi dall' essere perfetto ma era sufficiente, nella maggior parte delle occasioni, ad aiutarci ad abbattere la naturale barriera linguistica.
Percio', ecco
qui' il nostro viaggio attraverso foto e qualche breve racconto -